Il Gioco
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Il significato della parola gioco viene spiegato nel vocabolario della lingua italiana come ”attività a cui si dedicano adulti e bambini a scopo di svago o per esercitare il corpo o la mente”. Noi, da veri specialisti della materia, riteniamo tale definizione molto riduttiva e per niente rispondente al grande valore che esso ha.
Giocare permette di sognare, liberare la mente da cattivi pensieri, spaziare con la fantasia, sperimentare le proprie capacità, ecc.ecc.ecc.
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I Giochi: Presentazione
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Questo video illustrativo ci aiuta a compredere e ad conoscere i giochi che si praticavano in passato ed altri ancora in uso.
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I Giochi tradizionali |
Il gioco del fazzoletto – “sciucamu a fazzulettu”, consisteva in un gioco di gruppo dove chi era più lesto e veloce ad afferrare il fazzoletto otteneva un punto per la propria squadra. Le due squadre erano dispone l’una di fronte all’altra ed ogni giocatore contrassegnato da un numero aveva di fronte, alla stessa distanza, l’avversario contrassegnato con lo stesso numero. Quando il possessore del fazzoletto, che si trovata al centro, gridava il numero, chi lo afferrava per primo otteneva il punto, ma doveva stare attento a non superare la linea di limite, altrimenti veniva squalificato.
Vi immaginate le urla, gli schiamazzi, le risate e il divertimento? Beh noi sì, tanto che ci verrebbe voglia di provarlo subito. Il nascondino – “sciucamu a scundi lucertule”, gioco di gruppo a cui potevano partecipare maschietti e femminucce di qualsiasi età, che si basava sulla prontezza di riflessi, abilità a nascondersi bene ma vicino a chi, estratto a sorte, contava fino al numero stabilito, per potersi liberare con facilità quando quest’ultimo pronunciava l’attesa frase “sta bessu” e si lanciava alla ricerca dei compagni nascosti. L’ultimo ad essere scoperto, senza essere riuscito a liberarsi, “nguzzava”, cioè prendeva il posto del compagno che aveva contato prima. Chissà che brividi si provavano per il rischio di essere scoperti e che gioia ogni volta che si toccava il muro e ci si liberava!
Tiro a segno – “sciucamu a mesciu”, gioco di abilità realizzato in gruppo. Si sceglieva una grossa pietra su cui si poneva la posta o premio. Ogni ragazzo a turno lanciava una pietra levigata e tentava di buttare giù “lu mesciu” e vincere la posta in gioco. Ad ogni tiro il cuore batteva sicuramente a mille per l’ansia di riuscire a dimostrare di essere il più bravo.
Biglie – “sciucamu a palline”, gioco di gruppo in cui specialmente i ragazzi mettevano alla prova la propria abilità nel tirare le biglie nella buca, precedentemente preparata per strada nella “curte”. I giocatori, oltre a centrare la buca, dovevano colpire quella dell’altro compagno. Se falliva il colpo, il gioco passava all’altro compagno. Le palline colpite venivano vinte. Chi aveva una buona mira avrà immagazzinato montagne di palline.
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I giochi descritti rappresentano solo una minima parte di tutti quelli che i nostri coetanei del passato avevano inventato e che facevano parte della loro quotidianità, che permettevano loro di stringere salde e vere amicizie, di inventare modi e trucchi per non annoiarsi e trascorrere il tempo tutti insieme crescendo in un ambiente sano, dove si giocava per divertirsi e non per dimostrare di essere il più forte o coraggioso.
Dove si Giocava?
Per saperne di più su dove si praticavano questi giochi leggi l'articolo "Case a Corte" così da poter avere una cultura completa sui giochi del passato e le loro origini.