Caratteristiche |
|
Tradizioni e
|
Come abbiamo visto nelle case a corte convivevano varie famiglie con varie attività che svolgevano soprattutto la donna che svolgeva grossi lavori sia in casa obbligate dai genitori e sia in campagna. La frase che ci è rimasta impressa dalle parole della signora anziana che viveva lì era “ogni scalune nu viziu” che tradotta dalla lingua dialettale significa ogni gradino un vizio.
A tuddi era un gioco quasi esclusivamente femminile. I tuddi (in alcune zone del Salento li chiamano paddi) erano ciottolini, meglio se di mare, dal diametro di circa 2 cm, in un numero di cinque. Un certo numero di ragazze si prenotavano e "sciattàne a ttoccu" cioè tiravano a sorte. La sorteggiata cominciava il gioco e le altre facevano da spettatrici e da giudici, prima del loro turno.
L'operatrice doveva sedersi per terra. Afferrati in una mano i cinque tuddi, li buttava per terra, facendo in modo che ognuno andasse un po' distante dall'altro, perchè, nel prenderne uno, essa non doveva cotulare «toccare, muovere» l'altro; se lo muoveva, ccappava «incappava, sbagliava», e doveva passare il gioco a un'altra. Buttati i ciottoli per terra, la giocatrice ne prendeva uno, senza mai toccare o muovere un altro, lo lanciava in aria con una mano, e con la stessa mano, mentre quello era in aria, ne prendeva un altro da terra e poi riprendeva a volo, sempre con la stessa mano, quello che stava cadendo. Riponeva il ciottolino da parte e faceva la stessa operazione con i rimanenti, badando bene a non cotulare. Per saperne di più su altri giochi tradizionali di Cavallino visitare l'articolo "Tradizioni e Giochi" dove verrano illustrati e spiagati, anche attraverso un video, diversi giochi inventati per passare il tempo all'aria aperta in compagnia degli amici.
|